ARTI E PIEDI
Qualsiasi appassionato di cavalli che ne possieda uno dovrebbe avere alcune conoscenze anatomiche di base che gli permettano di gestire correttamente l'animale e di interfacciarsi al meglio con veterinario e maniscalco.
Di seguito si riportano diverse illustrazioni nelle quali sono indicate regioni e strutture anatomiche del cavallo ed immagini radiografiche che mostrano lo scheletro sottostante.
Alcune immagini sono state tratte liberamente dal sito www.bemavet.it previa autorizzazione della Dottoressa Beatrice Funiciello. Grazie infinite
Di seguito si riportano diverse illustrazioni nelle quali sono indicate regioni e strutture anatomiche del cavallo ed immagini radiografiche che mostrano lo scheletro sottostante.
Alcune immagini sono state tratte liberamente dal sito www.bemavet.it previa autorizzazione della Dottoressa Beatrice Funiciello. Grazie infinite
Si considera come "piede equino" l'insieme della seconda e terza falange con tutti i tessuti che le circondano compresa la scatola cornea che riveste il tutto ovvero lo zoccolo o meglio muraglia; bisogna però ricordare che la prima falange, ovvero il pastorale, ha delle connessioni anatomo-funzionali talmente importanti con il piede che non si potrà omettere di darne una breve descrizione.
La prima falange o pastorale si articola in alto con l'osso dello stinco andando a formare con questo e con altre due piccole ossa chiamate sesamoidi e poste posteriormente (ovvero palmarmente) il "nodello". Sempre sulla prima falange e sempre palmarmente, ma più in basso, si vanno ad inserire alcuni importanti legamenti che prendono origine a livello dei sesamoidi. Verso il basso la prima falange si articola con la seconda falange, un osso relativamente piccolo, ma estremamente compatto e resistente che ha forma rettangolare. L'importanza della seconda falange risiede anche nel fatto che è al suo livello, in posizione palmare, che si va ad inserire un importante tendine flessore: il tendine flessore superficiale. Alla seconda falange fa seguito la terza falange; questa ha una particolare forma piramidale tant'è che viene anche chiamata osso triangolare o piramidale.
Sempre posteriormente, anche qui s'inserisce, a livello di un'apposita "cresta" detta semilunare, un altro importante tendine flessore: il tendine flessore profondo. Alla sommità della terza falange prende attacco un altro tendine: il tendine estensore comune delle falangi; inoltre la faccia posteriore della terza falange oltre ad articolarsi con la seconda falange trova contatto anche con un'ulteriore base scheletrica: l'osso navicolare.
La terza falange rappresenta la base scheletrica principale all'interno dello zoccolo andando a costituire la vera base d'appoggio per l'arto del cavallo.
Le connessioni legamentose e tendinee che sono presenti all'interno del piede sono poi in diretto contatto anatomo-funzionale con numerose altre strutture situate più in alto; bisogna poi anche considerare che ogni articolazione, quindi anche quelle contenute nel piede, presenta tutta una serie di legamenti, guaine e cartilagini indispensabili per assicurare robustezza e resistenza alla parte. Il tutto rende ancora più complessa un'articolazione e ciò senza aver fatto alcun cenno all'ancora più complessa rete vascolo-nervosa caratteristica del piede equino. La terza falange s'ingrana poi con la parete esterna del piede, ovvero lo zoccolo, tramite una serie di finissime lamelle e tubuli che assicurano la connessione tra le parti.
All'osso triangolare, attaccate come due ali, s'inseriscono le cartilagini alari che, insieme al cuscinetto digitale tra di esse compreso, svolgono la funzione di ammortizzare e ridurre le pressioni provenienti dal basso. E' importante ricordare che lo strato corneo dello zoccolo, detto muraglia, è in continua crescita così come le strutture lamellari sottostanti e insieme a queste prende origine a livello del cercine coronario che è una sottile strato cutaneo posto appena al di sopra dello zoccolo stesso.
La muraglia viene poi suddivisa in: punta, mammelle, quarti e talloni. Alzando il piede del cavallo possiamo poi vedere come è fatta la suola: ovvero la parte che è rivolta verso il terreno. In un piede che non sia ferrato possiamo facilmente vedere che la suola ha forma concava è, quindi, non entra a diretto contatto con il terreno se non a livello di quella parte che la congiunge al resto della muraglia; questa parte, che prende il nome di linea bianca, è un importante punto di riferimento per il maniscalco: infatti essendo il punto d'unione tra due parti cornee rappresenta il confine tra la parte sensibile da quella non sensibile del piede, dà indicazioni a riguardo lo spessore dell'unghia ed è il punto all'interno del quale non si può andare per inserire i chiodi usati per fissare il ferro.
Sulla superficie soleare è facilmente identificabile una specie di "V" il cui apice è rivolto verso la punta e la base che prende origine a livello dei talloni è il fettone. Questo viene delimitato posteriormente dal punto in cui la muraglia piega ad angolo acuto formando quelle che vengono chiamate barre. Da una parte e dall'altra del fettone le barre delimitano una depressione per parte che rappresentano le lacune laterali del fettone; al centro c'è un'altra depressione: la lacuna centrale.
Il fettone è costituito da un tessuto più morbido ed elastico del resto della suola ed è in contatto, all'interno dello zoccolo, con il cuscinetto digitale. Questa connessione di carattere anatomico, oltre al fatto di essere "incastrato" a livello delle barre, assicura al fettone stesso una duplice funzione di ammortizzatore e di pompa elastica del piede determinando così un adeguato ritorno del flusso venoso e la giusta elasticità (elaterio del piede) soprattutto a livello di quarti e talloni
La crescita dell'unghia è di circa 7-10 mm al mese ed è variabile da cavallo a cavallo, a seconda della stagione e delle condizioni climatiche e dal tipo di lavoro che svolge il soggetto; per rinnovare completamente la parte cornea che riveste il piede occorre circa un anno.
La prima falange o pastorale si articola in alto con l'osso dello stinco andando a formare con questo e con altre due piccole ossa chiamate sesamoidi e poste posteriormente (ovvero palmarmente) il "nodello". Sempre sulla prima falange e sempre palmarmente, ma più in basso, si vanno ad inserire alcuni importanti legamenti che prendono origine a livello dei sesamoidi. Verso il basso la prima falange si articola con la seconda falange, un osso relativamente piccolo, ma estremamente compatto e resistente che ha forma rettangolare. L'importanza della seconda falange risiede anche nel fatto che è al suo livello, in posizione palmare, che si va ad inserire un importante tendine flessore: il tendine flessore superficiale. Alla seconda falange fa seguito la terza falange; questa ha una particolare forma piramidale tant'è che viene anche chiamata osso triangolare o piramidale.
Sempre posteriormente, anche qui s'inserisce, a livello di un'apposita "cresta" detta semilunare, un altro importante tendine flessore: il tendine flessore profondo. Alla sommità della terza falange prende attacco un altro tendine: il tendine estensore comune delle falangi; inoltre la faccia posteriore della terza falange oltre ad articolarsi con la seconda falange trova contatto anche con un'ulteriore base scheletrica: l'osso navicolare.
La terza falange rappresenta la base scheletrica principale all'interno dello zoccolo andando a costituire la vera base d'appoggio per l'arto del cavallo.
Le connessioni legamentose e tendinee che sono presenti all'interno del piede sono poi in diretto contatto anatomo-funzionale con numerose altre strutture situate più in alto; bisogna poi anche considerare che ogni articolazione, quindi anche quelle contenute nel piede, presenta tutta una serie di legamenti, guaine e cartilagini indispensabili per assicurare robustezza e resistenza alla parte. Il tutto rende ancora più complessa un'articolazione e ciò senza aver fatto alcun cenno all'ancora più complessa rete vascolo-nervosa caratteristica del piede equino. La terza falange s'ingrana poi con la parete esterna del piede, ovvero lo zoccolo, tramite una serie di finissime lamelle e tubuli che assicurano la connessione tra le parti.
All'osso triangolare, attaccate come due ali, s'inseriscono le cartilagini alari che, insieme al cuscinetto digitale tra di esse compreso, svolgono la funzione di ammortizzare e ridurre le pressioni provenienti dal basso. E' importante ricordare che lo strato corneo dello zoccolo, detto muraglia, è in continua crescita così come le strutture lamellari sottostanti e insieme a queste prende origine a livello del cercine coronario che è una sottile strato cutaneo posto appena al di sopra dello zoccolo stesso.
La muraglia viene poi suddivisa in: punta, mammelle, quarti e talloni. Alzando il piede del cavallo possiamo poi vedere come è fatta la suola: ovvero la parte che è rivolta verso il terreno. In un piede che non sia ferrato possiamo facilmente vedere che la suola ha forma concava è, quindi, non entra a diretto contatto con il terreno se non a livello di quella parte che la congiunge al resto della muraglia; questa parte, che prende il nome di linea bianca, è un importante punto di riferimento per il maniscalco: infatti essendo il punto d'unione tra due parti cornee rappresenta il confine tra la parte sensibile da quella non sensibile del piede, dà indicazioni a riguardo lo spessore dell'unghia ed è il punto all'interno del quale non si può andare per inserire i chiodi usati per fissare il ferro.
Sulla superficie soleare è facilmente identificabile una specie di "V" il cui apice è rivolto verso la punta e la base che prende origine a livello dei talloni è il fettone. Questo viene delimitato posteriormente dal punto in cui la muraglia piega ad angolo acuto formando quelle che vengono chiamate barre. Da una parte e dall'altra del fettone le barre delimitano una depressione per parte che rappresentano le lacune laterali del fettone; al centro c'è un'altra depressione: la lacuna centrale.
Il fettone è costituito da un tessuto più morbido ed elastico del resto della suola ed è in contatto, all'interno dello zoccolo, con il cuscinetto digitale. Questa connessione di carattere anatomico, oltre al fatto di essere "incastrato" a livello delle barre, assicura al fettone stesso una duplice funzione di ammortizzatore e di pompa elastica del piede determinando così un adeguato ritorno del flusso venoso e la giusta elasticità (elaterio del piede) soprattutto a livello di quarti e talloni
La crescita dell'unghia è di circa 7-10 mm al mese ed è variabile da cavallo a cavallo, a seconda della stagione e delle condizioni climatiche e dal tipo di lavoro che svolge il soggetto; per rinnovare completamente la parte cornea che riveste il piede occorre circa un anno.
Arti anteriori
Arti posteriori
Arti posteriori:
1- Punta dell'anca
2- Groppa
3- Linea sacra
4- Coscia
5- Natica
6- Punta della natica
7- Coda
8- Plica della grassella
9- Ventre
10- Grassella
11- Gamba
12- Piega del garretto
13- Stinco
14- Tendini
15- Nodello
16- Pastoia
17- Corona
18- Unghia
19- Punta del garretto
20- Plica della natica
21- Corda del garretto
22- Cavo del garretto
24- Sperone
25- Piega della pastoia
26- Calcagno
1- Punta dell'anca
2- Groppa
3- Linea sacra
4- Coscia
5- Natica
6- Punta della natica
7- Coda
8- Plica della grassella
9- Ventre
10- Grassella
11- Gamba
12- Piega del garretto
13- Stinco
14- Tendini
15- Nodello
16- Pastoia
17- Corona
18- Unghia
19- Punta del garretto
20- Plica della natica
21- Corda del garretto
22- Cavo del garretto
24- Sperone
25- Piega della pastoia
26- Calcagno
Arti anteriori:
1- Margine anteriore della spalla
2- Spalla
3- Gomito
4- Petto
5- Avambraccio
6- Ginocchio
7- Stinco
8- Nodello
9- Pastoia
10- Garrese
11- Dorso
12- Reni
13- Regione interascellare
14- Regione sterno costale posteriore
15- Regione toracica
16- Sperone
17- Corona
Nodello - Base ossea dell'articolazione metacarpo-falangea o nodello.
Carpo - Base ossea dell'articolazione del carpo.
Garretto - Base ossea del tarso o garretto.
Le balzane:
Base ossea del piede:
DIFETTI DEL PIEDE
PIEDE PIATTO
Si dice che il piede è "piatto" quando i quartieri sono bassi e troppo distanti, il che rende la suola molto allargata e più o meno piatta.
PIEDE COLMO
Quando la suola forma una convessità che supera il livello del margine inferiore della parete. I cavalli con questo difetto non possono camminare su terreni duri, ineguali e su lastricato senza sentire dolore. Tali cavalli sono soggetti a zoppicare.
PIEDE GROSSO
Quando lo zoccolo eccede nel volume. Spesso questo difetto è causa di scarsa resistenza della sostanza cornea e rende i movimenti difficili e stentati.
PIEDE PICCOLO
Quando lo zoccolo è esiguo nel volume. Frequentemente gli zoccoli piccoli sono anche molto duri e la suola è incavata col fettone piccolissimo. Un piede piccolo è più esposto alle setole, al restringimento dei talloni e alle contusioni.
PIEDE INCASTELLATO
Quando i talloni sono molto alti e stretti in modo che si comprimano dolorosamente; il fettone è depresso e schiacciato, qualche volta ulcerato, la corona è rigonfia. L'animale zoppica vistosamente.
PIEDE TROPPO LUNGO IN PUNTA
Quando la punta del piede si accresce eccessivamente mentre le altre parti crescono pochissimo. Il piede ha talloni bassi e deboli ed è facile alle sobbattiture.
PIEDE TROPPO CORTO IN PUNTA
Spesso la causa è da imputare ad un'alimentazione scorretta o da cattiva disposizione dell'articolazione dell'osso del piede coronario. L'appoggio pesa maggiormente sulla punta con conseguente logorazione della parte.
PIEDE RAMPINO
Quando la parte anteriore della parete, invece di avere direzione obliqua, cade quasi perpendicolarmente dalla corona alla punta. Dipende solitamente dalla ritrazione dei tendini flessori. Questo difetto rende i movimenti rigidi e raccorciati e più spesso interessa gli arti posteriori.
PIEDE STRETTO E TROPPO ALLUNGATO IN PUNTA (COTOGNO)
Quando il piede è troppo sviluppato alla punta e ai talloni mentre è ristretto ai quarti. Questo difetto rende il cavallo incerto nell'andatura e soggetto alle setole.
PIEDE SCHEGGIATO
Quando la parete, troppo arida e secca, si rompe e si scheggia al suo margine inferiore.
PIEDE DI TRAVERSO
Cioè con un quartiere più alto dell'altro, difetto che rende l'andatura difficile, stentata. A volte tale difetto deriva dall'imperizia del maniscalco che, nel pareggiare il piede abbatte un quartiere più dell'altro.
PIEDE CERCHIATO
Quando la parete presenta delle prominenze circolari che si estendono da un tallone all'altro, nascono dalla corona, progrediscono in basso e sono solitamente conseguenti alla laminite
PIEDE PIATTO
Si dice che il piede è "piatto" quando i quartieri sono bassi e troppo distanti, il che rende la suola molto allargata e più o meno piatta.
PIEDE COLMO
Quando la suola forma una convessità che supera il livello del margine inferiore della parete. I cavalli con questo difetto non possono camminare su terreni duri, ineguali e su lastricato senza sentire dolore. Tali cavalli sono soggetti a zoppicare.
PIEDE GROSSO
Quando lo zoccolo eccede nel volume. Spesso questo difetto è causa di scarsa resistenza della sostanza cornea e rende i movimenti difficili e stentati.
PIEDE PICCOLO
Quando lo zoccolo è esiguo nel volume. Frequentemente gli zoccoli piccoli sono anche molto duri e la suola è incavata col fettone piccolissimo. Un piede piccolo è più esposto alle setole, al restringimento dei talloni e alle contusioni.
PIEDE INCASTELLATO
Quando i talloni sono molto alti e stretti in modo che si comprimano dolorosamente; il fettone è depresso e schiacciato, qualche volta ulcerato, la corona è rigonfia. L'animale zoppica vistosamente.
PIEDE TROPPO LUNGO IN PUNTA
Quando la punta del piede si accresce eccessivamente mentre le altre parti crescono pochissimo. Il piede ha talloni bassi e deboli ed è facile alle sobbattiture.
PIEDE TROPPO CORTO IN PUNTA
Spesso la causa è da imputare ad un'alimentazione scorretta o da cattiva disposizione dell'articolazione dell'osso del piede coronario. L'appoggio pesa maggiormente sulla punta con conseguente logorazione della parte.
PIEDE RAMPINO
Quando la parte anteriore della parete, invece di avere direzione obliqua, cade quasi perpendicolarmente dalla corona alla punta. Dipende solitamente dalla ritrazione dei tendini flessori. Questo difetto rende i movimenti rigidi e raccorciati e più spesso interessa gli arti posteriori.
PIEDE STRETTO E TROPPO ALLUNGATO IN PUNTA (COTOGNO)
Quando il piede è troppo sviluppato alla punta e ai talloni mentre è ristretto ai quarti. Questo difetto rende il cavallo incerto nell'andatura e soggetto alle setole.
PIEDE SCHEGGIATO
Quando la parete, troppo arida e secca, si rompe e si scheggia al suo margine inferiore.
PIEDE DI TRAVERSO
Cioè con un quartiere più alto dell'altro, difetto che rende l'andatura difficile, stentata. A volte tale difetto deriva dall'imperizia del maniscalco che, nel pareggiare il piede abbatte un quartiere più dell'altro.
PIEDE CERCHIATO
Quando la parete presenta delle prominenze circolari che si estendono da un tallone all'altro, nascono dalla corona, progrediscono in basso e sono solitamente conseguenti alla laminite